Da nord a sud quasi non c’è angolo d’Italia che non abbia un suo rito benaugurale associato alla Pasqua. Solo per ricordarne due: la tradizione dei “Pasquali” di Bormio, in Lombardia, e le “Vallje” di Civita, in Calabria. In mezzo – si fa per dire – c’è Ischia con le sue “Uova Rosse”, tradizione che sopravvive su tutta l’isola, in particolar modo nella frazione di Panza, comune di Forio.

Si tratta di una consuetudine di origine greca che consiste nel dipingere le uova di rosso per poi scambiarsele con l’augurio di buona Pasqua. A Panza, addirittura, qualche anziano al momento dello scambio pronuncia l’invocazione ortodossa “Christòs anesti” (“Cristo è risorto”) cui fa seguito la risposta “Alithòs anésti” (“è veramente risorto”).

Del resto, considerando che Ischia è stata la prima colonia della Magna Grecia, non c’è da meravigliarsi più di tanto della circostanza, anche se – va detto – questa ricorrenza non è riconducibile alla gloriosa colonia di Pithecusa (VIII sec. – IV sec. a.C.). Quel che è certo è che a Patmo, isola greca dell’arcipelago del Dodecaneso, il rito delle uova rosse è ugualmente diffuso.

A Ischia vengono colorate con la robbia, pianta tintoria in dialetto chiamata “‘a rove” (nome scientifico “Rubia Tinctorum”). Sull’isola non è difficile da trovare, compresi alcuni fruttivendoli che a ridosso della Pasqua la espongono in omaggio alla tradizione.

Quanto alla preparazione è piuttosto semplice. Per prima cosa, con un martello bisogna pestare le radici della robbia per far uscire il colore. Successivamente, un primo strato di radici va adagiato nella pentola. seguito dalle uova, un altro strato di radici, e così via a seconda del numero di uova che si vuol colorare.

A questo punto, si copre il contenuto con acqua fredda e si aspetta l’ebollizione tenendo però il fuoco basso. Il tempo di cottura, dal momento dell’ebollizione, è circa 10 minuti. Trattandosi di un uovo sodo, infatti, il rischio è che a lasciarlo troppo sul fuoco, il tuorlo diventi verdastro.

Non è finita. C’è anche chi si diverte a posizionare su un lato dell’uovo un quadrifoglio stretto in una calza di nylon. In questo modo, terminata la cottura, si ottengono simpatiche decorazioni.

Insomma, le uova rosse sono una tradizione assai sentita sull’isola d’Ischia. Non l’unica, però. Chi decide di trascorrere la Pasqua a Ischia ha di che divertirsi tra ricorrenze secolari, folclore e tanto buon cibo. Vi aspettiamo!

Potrebbe interessare anche

Pasqua a Ischia: tradizioni, folclore e buon cibo