Le fumarole sono emanazioni di vapore e gas in prossimità di fianchi vulcanici attivi, o di aree idrotermali in cui i centri vulcanici attivi non lo sono più. E questo è un dato di fatto con una sua, inoppugnabile, evidenza scientifica. Le fumarole sono anche posti bellissimi. Questo invece è un dettaglio, però da tenere in grande considerazione. Per lo meno sull’isola d’Ischia, dove i campi fumarolici attivi si trovano tutti in posti meravigliosi. Di seguito le 4 fumarole più belle da vedere a Ischia.

BOCCA DI TIFEO
bocca di tifeo
Il campo fumarolico di Rione Bocca è l’ultimo degli itinerari naturalistici recuperati nel 2012 dalla ProLoco di Panza. Bisogna raggiungere Montecorvo, tranquilla zona residenziale della frazione e proseguire per via Pietra Brox, una bellissima strada di campagna fiancheggiata dai vigneti della tenuta Arimei dei fratelli Muratori, imprenditori tessili di Brescia che nel 2001 hanno acquistato 4 ettari di un antico vigneto, un tempo proprietà della nobile famiglia Milone. Il sentiero comincia proprio a lato dell’ingresso della tenuta. Meno di un chilometro in salita tra  “parracine” (caratteristici muri a secco locali) e terrazzamenti dismessi, testimonianze preziose dell’antico “paesaggio del vino” ischitano. Alla fine, si arriva davanti un mega blocco di tufo verde, uno dei tanti del versante occidentale del Monte Epomeo, dalla cui “pancia” – o se preferite “bocca” – esce una spessa nube di gas visibile anche dalla Strada provinciale che collega Forio con la frazione di Panza. Il panorama della Bocca di Tifeo è magnifico, con un colpo d’occhio che abbraccia l’intero litorale di Forio da Punta Imperatore a Punta Caruso.

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MONTE CITO
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La Fumarola di Monte Cito si trova lungo il sentiero dell’antica “Via De’Carri” (oggi Via Crateca), la mulattiera che collega la fascia pedemontana di Lacco Ameno e Casamicciola Terme. Oltre che per il panorama assai generoso, il campo fumarolico di Monte Cito è famoso per essere stato uno dei luoghi di estrazione della preziosa “alunite”, materia prima da cui si ricava l’allume di rocca. Infatti, dalla seconda metà del ‘500 fino ai primissimi anni del XVIII secolo sull’isola d’Ischia è esistita una fiorente industria della lavorazione dell’allume che dopo l’estrazione veniva calcinato e bollito nelle caldaie della “Pera”, località interna del comune di Casamicciola. Da qui l’importanza della “Via De’ Carri”, non a caso in tempi più recenti rinominata “Sentiero dell’Allume”. Altro dettaglio interessante sono i colori accesi (giallo, arancione, rosso, bianco) delle rocce idrotermalizzate tutt’attorno il campo fumarolico.

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FUMAROLA DEL PIZZONE

IMG_7165Poco distante da Monte Cito c’è anche il “Pizzone”, suggestivo campo fumarolico a lato del bosco di lecci che domina Crateca. Ci si accorge della fumarola per l’improvvisa radura in mezzo al bosco che regala una magnifica vista del litorale di Forio, dal porto fino alla spiaggia di San Francesco Di Paola. Al Pizzone si arriva alternativamente da Crateca o dal bosco di castagni della Falanga.

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LE FUMAROLE DEI MARONTI

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A Ischia poteva mai mancare una fumarola sulla spiaggia? Dove? Ai Maronti “of course“, per la precisione nel lato di spiaggia che “sconfina” a Sant’Angelo. Alle Fumarole dei Maronti si arriva via mare, oppure dalla Madonnella la parte alta di Sant’Angelo che dà sulla baia dei Maronti. Occhio che in alcuni tratti dell’arenile (peraltro debitamente recintati) la temperatura è incandescente. Scontate queste precauzioni, le Fumarole dei Maronti sono uno degli angoli più suggestivi per fare il bagno a Ischia. Anche in inverno, grazie al felice microclima dell’area.

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Va da sè che le fumarole a Ischia non sono solo queste. Nel bosco della Maddalena, nella pineta di Fiaiano, a Citara e altrove sull’isola queste testimonianze di vulcanismo secondario sono assai numerose. E non è finita qui perchè, quasi senpre, in prossimità dei campi fumarolici cresce il “Cyperus Polistachius” o “Papiro delle Fumarole”, pianta rara che soltanto a Ischia e in poche altre parti del mondo trova il microclima adatto alla sua vegetazione.

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