C’è una storiella locale secondo cui i contadini di Ischia non gradivano lavorare la terra a Forio perché la giornata nei campi era più lunga per via della felice esposizione a ovest del territorio rispetto alle altre parti dell’isola in cui il sole tramontava invece prima.

L’aneddoto coglie un aspetto reale e tutt’altro che secondario. È il sole il miglior alleato di Forio, sia oggi che la comunità vive di turismo, ancor di più quando l’agricoltura era la risorsa principale di sostentamento. Tra l’altro, l’agricoltura, in particolar modo la coltivazione della vite, non è stata del tutto soppiantata dal turismo di massa, tanto che una buona parte dei vini isolani di maggior pregio continua a essere prodotta in questo lato dell’isola.

Con il mare il rapporto è stato sempre più guardingo. Può sembrare strano trattandosi di una località balneare, ma storicamente i pericoli maggiori per la comunità sono sempre venuti dal mare. Come i terribili attacchi dell’ammiraglio e corsaro ottomano Dragut che, nella seconda metà del ‘500, seminò distruzione, morte e saccheggio per l’antico casale di Forio. La risposta fu il completamento di un complesso sistema di torri di avvistamento e di difesa che ha condizionato lo sviluppo urbanistico del centro storico. Un intricato dedalo di vicoli e stradine comunicanti fu la risposta alle minacce corsare, in modo da garantire ai locali più vie di fuga a fronte di un’inevitabile, iniziale, spaesamento degli invasori.

Naturalmente le “torri saracene” non sono una particolarità della sola Forio, l’Italia meridionale è piena di queste testimonianze. Tuttavia, gli esiti urbanistici e architettonici di tale ingegnoso sistema di avvistamento qui sono felicemente riusciti, conferendo unicità e storicità ai luoghi come chiunque può notare da sé passeggiando per le vie del corso.

L’altra risposta alle incognite della vita è sempre stata il diffuso e radicato sentimento di fede. Feste patronali, ricorrenze liturgiche, da sempre, sono occasioni in cui il popolo di Forio ribadisce il bisogno di “essere comunità“, svelando una ritualità complessa che rende ancora più affascinanti queste manifestazioni.

Come la spettacolare Corsa dell’Angelo che si celebra la Domenica di Resurrezione per le strade di Forio. Tanto è il pathos e la partecipazione popolare per l’annuncio della Resurrezione di Cristo, che la bella rappresentazione che ne viene data lungo il corso principale del paese, da anni, richiama migliaia di turisti rapiti dall’atmosfera magica che pervade la folla.

Ecco allora che sfruttare una delle tante offerte di Pasqua degli hotel di Ischia può essere l’occasione per fare la conoscenza di queste antiche tradizioni religiose, o anche un’opportunità per visitare le tante chiese del comune più grande dell’isola d’Ischia.

Su tutte, la bellissima Chiesa del Soccorso che sorge su un promontorio a picco sul mare, circondata da un ampio terrazzo panoramico dal quale, in giornate particolarmente terse, si può al tramonto assistere al fenomeno di rifrazione della luce solare comunemente noto come raggio verde. Anche senza raggio verde, il tramonto da queste parti resta un’esperienza assolutamente unica, tanto sono accesi i colori all’orizzonte.

E proprio la particolare luminosità di questa terra ha ispirato molti artisti, pittori soprattutto, ma anche letterati e musicisti, vissuti a Forio per periodi più o meno lunghi, talvolta anche in modo stanziale a partire dall’immediato dopoguerra. Bargheer, Pagliacci, W.H.Auden, sir William Walton solo per dirne alcuni, hanno dato lustro e risalto a questa terra proprio mentre si realizzava la complessa transizione da un’economia agricola all’incipiente industria del turismo.

Oggi Forio è il comune con più strutture ricettive (per info sugli hotel di Forio, clicca qui) di tutta l’isola d’Ischia, nonché quello col litorale più esteso, che va da Punta Caruso, il promontorio che cinge la bella spiaggia di San Francesco, fino a Punta Imperatore, la collina che ospita uno dei fari più importanti di tutto il Mediterraneo e che protegge i rinomati Giardini Poseidon, uno dei parchi termali più belli e grandi d’Europa che si trova al termine della spiaggia di Citara.

Insomma Forio è il comune dell’isola con più risorse paesaggistiche e ambientali, un posto dove il sole tramonta quasi a malincuore e a proposito del quale il grande poeta W.H.Auden ebbe a dire in modo memorabile che “sebbene non sempre si possa ricordare esattamente perché si è stati felici, non ci si dimentica d’esserlo stati“.