Sull’isola d’Ischia ci sono state due grandi ondate migratorie. La prima alla fine dell’800, la seconda negli anni immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale. Barano è il comune dell’isola d’Ischia che ha pagato il più alto tributo all’emigrazione oltreoceano. Uomini, donne, interi nuclei familiari, alla volta soprattutto di Stati Uniti e Argentina per cercare migliori condizioni di vita. Perciò il boom turistico è stato per questo territorio della costa sud-orientale dell’isola qualcosa di miracoloso, la promessa mantenuta di un riscatto sociale che non era più necessario cercare altrove.

Del resto, che Barano d’Ischia avesse tutte le risorse necessarie per affrancarsi da un destino di emigrazione era chiaro. Mare, montagna, sorgenti termali dalle incredibili proprietà terapeutiche, sono la cifra di questo territorio dall’andamento sinuoso, nel quale i centri abitati di Testaccio, Buonopane, Vatoliere, Fiaiano, Maronti, hanno ciascuno la propria particolarità, il “quid” che li rende unici e partecipi della grande industria del turismo.

La frazione di Buonopane è probabilmente la sintesi migliore di quel mix di natura e cultura che ha consentito il passaggio da un’economia prevalentemente agricola ad una di servizi, senza che per questo venisse smarrita l’identità profonda dei suoi abitanti. Buonopane è il luogo del tradizionale ballo della ‘ndrezzata, una delle più vivide e belle testimonianze di quel sincretismo pagano – cattolico che pervade la maggior parte delle feste e tradizioni popolari sull’isola d’Ischia.

A Buonopane c’è anche la famosissima Sorgente di Nitrodi, la proprietà delle cui acque era nota già ai Greci e ai Romani e che, nel 2003, il Ministero dell’Ambiente ha riconosciuto ufficialmente con apposito decreto. Contestualmente l’amministrazione comunale ha provveduto ad attrezzare il sito per consentire l’utilizzo medicamentoso di questa sorgente ipotermale, di cui è possibile sia l’uso esterno con docce e fontane, che quello potabile. I benefici sono molteplici in particolar modo nella cura di psoriasi, alopecia, ulcere varicose, piaghe da decubito, fistole e di alcune patologie dell’apparato gastrointestinale, come gastriti e duodeniti.

Il polo principale dello sviluppo turistico del comune è però la bellissima baia dei Maronti che termina con l’omonima spiaggia. Quasi tre chilometri di litorale attorno cui sono nate importanti attività alberghiere (per gli hotel di Barano d’Ischia, clicca qui) oltre a diversi bar e ristoranti. Da anni gli esercenti dell’area si sono riuniti in consorzio per tutelare l’importante patrimonio naturalistico in cui operano e di cui fanno parte, guai a dimenticarsene, anche la sorgente di Cavascura e le “fumarole“, il tratto di spiaggia dei Maronti che sconfina nel comune di Serrara Fontana (di cui pure Cavascura fa amministrativamente parte).

Insomma è la natura la miglior alleata di Barano d’Ischia, una località dove vacanza significa tranquillità, semplicità, terme e mare, in uno scenario, quello dei Maronti, che è un vanto per la comunità e per l’intera isola d’Ischia.