Che il comune di Ischia sia il centro principale dell’isola d’Ischia è fuor di dubbio. Maggior numero di abitanti, maggior numero di servizi pubblici, il porto più importante dell’intera isola, sono solo alcuni degli aspetti che spiegano “il primato” del territorio.

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In realtà è stato sempre così, per lo meno dal XIV secolo, se non addirittura prima, fin da quando il grosso della vita economica e sociale dell’intera isola era concentrata all’interno e attorno le possenti mura del Castello Aragonese. Castello che reca numerose tracce delle vicende storiche del comune e dell’isola tutta, la cui storia, al di là delle catastrofi naturali che per millenni hanno modificato lo stato dei luoghi, è indissolubilmente legata alle alterne vicende del Regno di Napoli e delle Due Sicilie.

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Ecco allora che visitare il comune di Ischia vuol dire anche ricostruire la storia moderna e contemporanea della più grande delle isole flegree, con l’importante eccezione degli scavi archeologici di Lacco Ameno, cui bisogna invece fare riferimento per conoscere vita e costumi di Pithecusa, la prima colonia della Magna Grecia.

Ancora oggi Ischia Ponte resta punto di osservazione privilegiato per chi apprezza l’architettura mediterranea, quell’intricato sistema di sopraelevazioni e di edifici addossati l’uno l’altro che, nell’antico borgo dei Gelsi, informa anche della felice coesistenza tra palazzi patrizi e case dei pescatori o, detto in altri termini, della commistione tra clero, nobiltà e popolo.

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Non solo, questo bellissimo borgo ha ispirato anche una parte importante degli artisti ischitani del ‘900. Chi ha mai sentito parlare della particolare “luce mediterranea” che influenzò, tra gli altri, Hans Purmann, Werner Gilles, Eduard Bargheer, non può esimersi dal visitare la bella galleria d’arte di Mario Mazzella (1923 – 2008), il pittore locale che meglio di tutti ha saputo rendere e “addomesticare” colori e immagini della vita frugale del borgo.

Senza naturalmente dimenticare la lezione anticonformista di Gabriele Mattera (1929 – 2005), il signore del Castello (nel 1912 il giovane Stato italiano alienò a privati una parte importante di beni demaniali, tra cui la fortezza di Alfonso V di Aragona), o il realismo schietto del meno conosciuto, ma non meno talentuoso, Aniellantonio Mascolo (1903 -1979).

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Se Ischia Ponte resta il borgo della cultura e dell’arte del comune di Ischia, l’altra parte del territorio, quella che si dipana dal Porto fin su le centralissime Via Roma, Corso Vittoria Colonna e Piazza degli Eroi è l’esempio di come si sviluppa una moderna località turistica. A partire dalla felice intuizione di acquisire al patrimonio pubblico le belle pinete realizzate da Giuseppe Gussone, medico personale di Ferdinando II di Borbone con la passione della botanica. Ventiquattro ettari di macchia mediterranea a ridosso del centro e del mare, la cui preservazione ha consentito nel tempo uno sviluppo urbanistico più ordinato e il privilegio per diversi hotel di Ischia Porto di poter offrire insieme una location centrale eppure al riparo dal caos e dal rumore della movida notturna.

Ed è proprio il by night l’altro aspetto che rende il comune di Ischia la capitale economica dell’isola. Il divertimento abita qui, dalla riva destra o “rive droite” del Porto, passando per le su citate Via Roma e Corso Vittoria Colonna, shopping, ristoranti e vita notturna sono gli ingredienti indispensabili per una vacanza che si rispetti sulla bella isola d’Ischia