Vale per Lacco Ameno quanto già detto a proposito di Sant’Angelo e Ischia Ponte. Guai a scambiare una parte con il tutto. Guai, cioè, a pensare che le uniche attrazioni del comune siano il corso principale e la baia di San Montano.

Certo, quelle appena elencate sono tra le cartoline più famose dell’isola d’Ischia, ma a Lacco Ameno c’è molto altro da vedere. Per esempio, il sentiero di Montevico a fianco il cimitero comunale.

Si tratta di una passeggiata di poche centinaia di metri che, alla fine degli anni ’90, venne messa in sicurezza attingendo ai fondi dell’Unione Europea. Purtroppo, negli anni successivi, invece della manutenzione ha prevalso l’incuria, e quest’area di grande interesse paesaggistico è inesorabilmente degradata.

Anche così, però, il sentiero di Montevico ha conservato il suo fascino, continuando ad esser frequentato da turisti desiderosi di conoscere angoli diversi e più insoliti dell’isola d’Ischia.

Un vero e proprio angolo di paradiso, di cui si sta provando a recuperare la piena fruibilità attraverso finanziamenti privati, specificatamente destinati a luoghi abbandonati e aree dismesse.

Infatti, il proposito dell’associazione Anusia, che da qualche anno partecipa al Bando nazionale culturability, è proprio quello di mettere in collegamento l’area in questione col Museo Archeologico di Pithecusae, dove è custodita la celebre Coppa di Nestore.

Il motivo è che il sentiero si trova a ridosso dell’antica acropoli di Pithecusae che, non dimentichiamolo, è stata la prima colonia della Magna Grecia. Oltre al dato naturalistico, quindi, c’è anche una precisa valenza storica, e perciò dar vita al Parco Verticale di MesaLakkos (questo il nome del progetto dell’associazione) sarebbe un’operazione di grande respiro culturale.

Operazione con evidenti ricadute turistiche, poichè l’area ben si presta a tutta una serie di attività (didattiche, artistiche, ricreative e sportive) con lo sfondo, meraviglioso, di Lacco Ameno e della piccola spiaggia delle Monache.

Quest’ultima merita una menzione a parte. Si tratta di una piccola lingua di sabbia a cui è possibile accedere solo da mare. Da mare, ma nel rispetto di quanto previsto dal regolamento dell’AMP Regno di Nettuno, che protegge lo specchio acqueo davanti l’insenatura per la presenza di una preziosa prateria di Posidonia Oceanica.

Insomma, di ragioni per visitare il sentiero di Montevico ce ne sono davvero tante, nella speranza che l’area venga finalmente valorizzata a dovere. Provare per credere!

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