I pini sembrano tanti piccoli soldati messi in fila per partecipare a una parata di festa“. Questa è l’immagine che il botanico Giuseppe Sollino utilizza nel bel libro “Ischia Verde -Itinerari ecologici e botanici” (Valentino editore) per descrivere la pineta di Fiaiano. Una metafora azzeccata, tanto più considerando lo sforzo occorso per realizzare questo “polmone verde” proprio sul cratere da cui scaturì la terribile “Colata dell’Arso”, l’eruzione che nel 1302 lambì la costa di Ischia distruggendo tutto quanto incontrava sul suo cammino.

Nel 1850 Giovanni Gussone, medico personale di Federico II di Borbone, nonchè insigne botanico, si occupò della piantumazione delle pinete di Ischia, mentre a Fiaiano, probabilmente sulla scorta del buon esito dell’operazione a valle, cominciò ad occuparsene, due anni dopo, Carlo Maria Santucci De Magistris, nobile napoletano cui si deve anche la costruzione, proprio attaccata alla pineta, della parrocchia Maria Ss. Della Chiesa. Nelle intenzioni di De Magistris c’era senz’altro quella di commercializzare i pinoli e forse anche la legna ricavati dalla piantumazione del bordo dell’antico cratere dell’Arso, anche se poi buona parte della pineta di Fiaiano, come pure il Bosco della Maddalena, è stata realizzata dal Corpo Forestale dello Stato tra gli anni ’30 e gli anni ’50 del secolo scorso.

Otto ettari di pineta che, diversamente da quella di Casamicciola, è stata meglio distribuita, evitando di addensare i pini troppo gli uni sugli altri a discapito della crescita loro e del sottobosco circostante. Non mancano perciò mirto, erica, lentisco, ginestre e tutti gli arbusti tipici della macchia mediterranea, senza dimenticare le diverse varietà di felci e, soprattutto, il “Cyperus Polystachius” o “Papiro delle Fumarole”, pianta tropicale che trova proprio in corrispondenza delle sorgenti fumaroliche il microclima adatto alla propria vegetazione.

Non solo natura, anche paesaggio. In particolar modo il panorama che, grazie alla contemporanea vista di Procida, Vivara e del Castello Aragonese, illanguidisce anche la più coriacea delle persone che qui, nel silenzio della natura, potrà finalmente rilassarsi e respirare a pieni polmoni l’aria buona delle pinete ischitane, depurata dall’eccesso di anidride carbonica che il nostro stile di vita “scarica” sull’ambiente che noi stessi abitiamo.

Non è finita qui perchè, se alla contemplazione preferite l’attività fisica, nella pineta c’è l’Indiana Park, un parco avventura fornito di corde tirolesi, funi, pannelli, e tutto il necessario per l’arrampicata sportiva. Compreso, naturalmente, personale assai qualificato, incaricato di seguire passo passo quanti intendono mettersi alla prova sui diversi percorsi possibili. Da quelli per i più piccoli fino alle evoluzioni più impegnative e selettive.

Per raggiungere la Pineta di Fiaiano:

con i mezzi pubblici. Dallo stazionamento di Piazza Trieste e Trento di Ischia Porto parte il bus n°6 che fa capolinea proprio nei pressi della pineta.

con l’auto. Dal porto di Ischia proseguire per Barano seguendo le indicazioni stradali per la frazione di Fiaiano. L’accesso alla pineta è fronte strada. Oppure, poco distante dal porto, imboccare Via Quercia e proseguire per Via Nuova dei Conti, strada interna di collegamento tra il comune di Ischia e la frazione di Fiaiano.