Con l’istituzione, nel 2007, dell’Area Marina Protetta Regno di Nettuno, il Ministero dell’Ambiente ha demandato alle sette amministrazioni comunali di Ischia e Procida la salvaguardia attiva delle loro coste, popolate da diverse specie di cetacei – capodogli, balenottere, delfini – e da importanti praterie sottomarine di Posidonia, una pianta acquatica che è un ottimo indicatore ecologico dello stato di salute del mare, oltre ad esercitare un’efficace azione di contrasto all’erosione della linea di costa.

Il regolamento prevede la divisione in quattro macrozone delle acque delle isole di Ischia e Procida.

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Ecco il dettaglio:

La Zona A, detta a “riserva integrale, comprende due specchi d’acqua (colore rosso) in cui è consentito solo il transito, debitamente autorizzato, dei mezzi di soccorso, di sorveglianza e di ricerca. Il primo tratto di mare è quello antistante la costa occidentale dell’isola di Vivara, mentre il secondo è quello davanti l’estremità sud del canale di Ischia. Per il resto è vietato l’accesso anche ai natanti a remi e a vela, a tutela di due tratti di costa in cui sono state fatte negli anni passati importanti scoperte archeologiche.

La Zona B è a sua volta suddivisa in due zone no take (n.t.), o anche dette “tutela generale speciale“, e una “zona a tutela generale“. Le due zone no take (colore marrone) si trovano una in prossimità della costa occidentale dell’isola di Vivara e l’altra davanti l’isolotto tufaceo di Sant’Angelo, che è geograficamente il punto più meridionale dell’isola d’Ischia. In questi specchi d’acqua è consentita solo l’immersione subacquea sportiva, con il divieto assoluto però di pesca. La ragione di tale limitazione scaturisce dalla necessità di difendere una grossa prateria di Poseidonia presente nel tratto di costa ad ovest di Vivara e nella uguale esigenza di salvaguardia del falso corallo nero o “Savalia savaglia”, presente in grosse quantità lungo la parete rocciosa dell’ isolotto di Sant’Angelo. Fino a non molto tempo fa, questa specie vegetale veniva asportata da sub esperti e privi di scrupoli per piazzarla sul vasto mercato dei souvenirs, senza tenere in alcun conto il danno arrecato all’ecosistema marino.
La zona B “a tutela generale” (colore giallo) comprende:

– il tratto di mare davanti la costa orientale dell’isola di Procida;
– la restante parte di costa che circonda l’isola di Vivara;
– lo specchio di mare attorno al cosidetto Banco di Ischia;
– la costa sud-orientale dell’isola, tra Punta San Pancrazio e la Scarrupata;
– lo specchio d’acqua che va dalla Punta S.Angelo (eccezion fatta per la zona B n.t.) fino a Punta Imperatore;
– il tratto di mare circostante la Secca di Forio.

In questi specchi di mare sono consentite e regolamentate le attività acquatiche, nautiche e di pesca.

La Zona C, a riserva parziale“,  (colore azzurro) comprende il residuo tratto di mare all’interno del perimetro dell’Area Marina Protetta, con le eccezioni del Canale di Procida e della zona a nord di Punta Imperatore. Oltre alle attività acquatiche permesse in zona A e B, è consentito l’accesso e l’ormeggio delle navi da diporto e la pesca sportiva.

La Zona D (colore verde) coincide con il Canyon sottomarino di Cuma, a nord-ovest dell’isola d’Ischia. In quest’area dove vivono e si riproducono balenottere, capodogli e ben quattro specie di delfini, sono consentite la maggior parte delle attività elencate in precedenza, nonché la pesca professionale. Naturalmente nel rispetto della straordinaria biodiversità di questo habitat da troppi anni minacciato dall’inquinamento e dall’eccessivo traffico di natanti, soprattutto nei mesi estivi.

Mezzi_per_la_sorveglianza
Insomma le misure dell’AMP confermano la straordinaria biodiversità dell’isola d’Ischia, che però è bene sia tutelata innanzitutto dai cittadini che hanno il privilegio di viverci e la fortuna di venirci in vacanza.