Hai intenzione di trascorrere un week-end a Ischia? Ecco qualche consiglio utile su cosa fare in soli tre giorni

Giorno 1
La prima cosa da fare appena sbarcati in uno dei 3 porti dell’isola (Forio, Casamicciola Terme, Ischia Porto) è acquistare – sempre che non si è già provveduto – il biglietto per il ritorno. Il consiglio è particolarmente indicato se si viene in alta stagione, nelle festività natalizie o comunque in un qualsiasi fine settimana da Pasqua a Ottobre. Programmare il ritorno deve essere quanto meno una priorità, così ci si gode i giorni di permanenza scacciando da subito l’ansia da rientro.

Arrivati in albergo, b&b, appartamento, quello che è, rilassatevi il giusto, soprattutto se il viaggio è stato faticoso e poi cominciate la vostra prima giornata. Ischia è grande, per cui l’ideale sarebbe noleggiare uno scooter (tanto più se si è in coppia), per girarla tutta a dovere. In alternativa ci si muove agevolmente anche con i pullman o con l’auto, ma è bene sapere che i servizi pubblici, soprattutto nei mesi estivi, sono super affollati e che per le macchine, quattro mesi l’anno, vigono importanti restrizioni di sbarco e circolazione (per i soli residenti in Campania).

Il comune di Ischia è il primo posto da vedere. Dal Porto, proseguendo per la Riva Destra, fin su Via Roma e il Corso Vittoria Colonna si arriva al caratteristico borgo di Ischia Ponte. La passeggiata è particolarmente piacevole per l’alternanza di ambienti e situazioni proposte. La Riva Destra, o “rive droite” è una stradina, frequentatissima soprattutto d’estate, con tantissimi ristoranti, pub ed american bar, mentre per Via Roma e Corso Vittoria Colonna, vale senz’altro la definizione di “centro commerciale naturale”. Un unico ambiente integrato armonicamente con negozi di alta moda, prêt-à-porter, bar, ristoranti, taverne, discoteche. Davvero non manca niente.

Ischia Ponte invece è la meta irrinunciabile se realmente si vuol capire cos’è l’architettura mediterranea, quell’intricata sequenza di edifici addossati l’uno all’altro senza nessun disegno urbanistico se non il rispetto di alcuni canoni estetici ben precisi, osservati tanto nei palazzi patrizi che nelle case dei pescatori. Alla fine del borgo, collegato alla terraferma da un pontile in pietra si erge maestoso il Castello Aragonese, che è un po’ il simbolo, l’immagine di copertina di tutta l’isola. Se aperto val la pena visitarlo! C’è anche un ascensore che risparmia la fatica della salita nel posto in assoluto più ricco di fascino e storia di tutta Ischia.

Non male l’idea di fermarsi a Ischia Ponte anche per cena, sempre che non si abbiano particolari vincoli con l’hotel che Vi ospita.

Giorno 2

Fintantoché sono aperti i parchi termali, il secondo giorno di un weekend ideale sull’isola d’Ischia è da dedicare esclusivamente alla visita di uno di questi templi del benessere. I Giardini Poseidon di Forio, alla fine della baia di Citara, sono i più famosi dell’isola nonché una delle strutture più grandi e belle d’Europa. Anche il Negombo a Lacco Ameno e il Castiglione a Casamicciola sono parchi di tutto riguardo, dove ci si può sollazzare tra piscine termali di ogni grandezza e temperatura, ristoranti self-service e à la carte, senza contare che tutti e tre gli stabilimenti dispongono di accesso privato sulla battigia in modo da poter alternare come più aggrada terme e mare.

Se invece i parchi termali sono chiusi sarà bene dedicarsi all’approfondimento degli aspetti storico-culturali dell’isola. Bisogna visitare Forio!

Forio è il comune più grande dell’isola con una struttura urbanistica molto particolare che reca memoria visiva di un’epoca in cui gli antichi abitanti del luogo dovevano innanzitutto difendersi dai terribili attacchi dei Saraceni. Ci si accorge subito di questa particolarità, prima ancora di fare ingresso in quella piazza San Gaetano che è il salotto del paese. Da lontano infatti svetta maestoso il Torrione, la più grande delle torri in pietra disseminate per il territorio che avevano la funzione di avvistamento e prima linea difensiva dagli attacchi corsari. Attorno a queste torri – ne sono rimaste sei – si sviluppano i centri abitati che si snodano per un intricato dedalo di vicoli e stradine strette dove, non si direbbe, trovano spazio invece abitazioni di grande pregio, ciascuna con grandi cortili interni come nella migliore tradizione mediterranea.

L’altra caratteristica di Forio sono le Chiese. Ben due Basiliche (San Vito e Santa Maria di Loreto), oltre alla splendida chiesa di San Gaetano, a quella di San Carlo in località Cierco e alle altre che si incontrano in giro fin su alla frazione di Panza. Ce n’è una però che per bellezza e location merita un discorso a parte: è la Chiesa del Soccorso. Questa chiesa sorge su un promontorio a picco sul mare e, nonostante la sua semplicità architettonica, o forse proprio per quella, si fonde tutt’uno con il panorama circostante, apprezzabile dall’ampia terrazza che circonda l’edificio. Le ceramiche maiolicate che decorano l’ingresso, il bianco candido dell’edificio, gli spettacolari tramonti che si possono mirare dalla costa ovest dell’isola creano insieme un’atmosfera che non ha eguali.

Se avete altro tempo, sta bene anche una visita alla vicina Lacco Ameno, il comune dove per molti aspetti è cominciato tutto. Calcidesi ed Eretriesi giunsero sulle coste di questo lembo di terra del versante nord-occidentale dell’isola nell’ VIII secolo a. C., edificando qui, non a Cuma, la prima colonia della Magna Grecia.

Venendo alla modernità è sempre a Lacco Ameno che è cominciata la transizione di Ischia da un’economia di sussistenza, per lo più agricola, al turismo: prima d’élite e poi di massa. Senza il mecenatismo del commendatore Angelo Rizzoli, che a Lacco Ameno realizzò i suoi più importanti investimenti nel settore turistico-alberghiero, questo passaggio epocale non si sarebbe realizzato già sul finire degli anni ‘50 del ‘900, ma solo più tardi.

Giorno 3
È il giorno del rientro. Accordatevi con la reception dell’hotel di Ischia in cui alloggiate sull’ora in cui effettuare il check out, o comunque, se avete altro tempo a disposizione prima dell’imbarco, su dove lasciare i bagagli per un giro di fine avventura. L’ultimo giorno è generalmente quello delle cartoline e dei regali per gli amici e la famiglia. Come tutte le località turistiche affermate l’isola trabocca di negozi specializzati nella vendita di souvenirs, per cui avete solo l’imbarazzo della scelta.

Se invece dei gadget desiderate acquistare qualcosa di più impegnativo e duraturo, magari anche per la vostra casa, allora puntate senza indugi sulla ceramica. Ischia ha una tradizione antichissima, addirittura risalente ai Greci, nella manifattura della terracotta e quindi troverete  sicuramente oggetti dal design e dai motivi decorativi originali e unici.

State per andar via, per cui, se non lo avete già fatto, bisogna provare la pizza. Ischia è pur sempre provincia di Napoli, anche se nella scelta della pizza c’è pure una ragione strumentale:  come apporto nutreico è uno dei pasti migliori per affrontare un viaggio. Fidatevi!

E buon rientro!