C’è chi ha detto che un paese non può dirsi davvero civile se non ci sono almeno un’agenzia di viaggi, un cinema e una biblioteca comunale. Tre luoghi d'”evasione” tanto più necessari per chi vive su una isola come Ischia. Certo oggi grazie alla tecnologia l’evasione è a portata di clic, tuttavia la frase conserva un fondo di verità.

Specie se ci si sofferma sulla funzione di una biblioteca comunale che, oltre a consentire l’accesso, attraverso la lettura, a “mondi” altrimenti irrangiugibili, apre una preziosa finestra temporale sul passato recente e non del territorio in cui si vive, consentendone una maggior conoscenza storica.

La Biblioteca Antoniana di Ischia Porto assolve a questo prezioso compito dal 1940. La sua fondazione è frutto dell’ingegno di mons. Onofrio Buonocore, figura sui generis di prete e intellettuale che in vita diede grande impulso agli studi sull’isola d’Ischia sia dal punto di vista strettamente devozionale che storico-archeologico.

Non a caso, oltre alla Biblioteca Antoniana, così chiamata perché ospitata in un vano laterale della chiesa di Sant’Antonio, Buonocore fondò anche il Centro Studi Isola d’Ischia, Ente Morale che dal 1944 organizza convegni, seminari e incontri dedicati alla storia naturalistica, politica, sociale e religiosa dell’isola più grande del Golfo di Napoli.

Inevitabile che tra le attività del Centro Studi Isola d’Ischia e quelle della Biblioteca Antoniana per molti anni vi sia stata (quasi) sovrapposizione. Il contributo di idee, studi, approfondimenti del CSII ha concorso notevolmente all’ampliamento della biblioteca. Una mole imponente di raccolte che sono andate ad aggiungersi a volumi fondamentali quali il “De’ Rimedi naturali che sono nell’isola di Pithecusa” di Giulio Iasolino (1588) e “Storia dell’Isola d’Ischia” di Giuseppe D’Ascia (1867).

Nella seconda metà degli anni ’70 del secolo scorso la nascita del Circolo culturale Georges Sadoul ha ulteriormente allargato gli interessi della biblioteca. Sulla scena culturale dell’isola d’Ischia hanno fatto la loro comparsa temi fin lì poco dibattuti: dalla filosofia al cinema, passando per la letteratura, il teatro e l’architettura. Anche in questo caso, ne è scaturito un contributo di opere e azioni di grande interesse storico-culturale, tra l’altro non limitate alla sola organizzazione di studi e convegni negli spazi della Biblioteca Antoniana.

Prova ne sia la campagna di restauro dei dipinti della Torre Guevara a Cartaromana. Un’iniziativa messa in piedi dal Circolo Sadoul che, grazie alla decisiva cooperazione della scuola di restauro dell’Università di Dresda sta contribuendo a far luce su un periodo storico dell’isola d’Ischia, quello rinascimentale, ancora relativamente poco conosciuto.

Nel 2001, l’ultima decisiva tappa di ammodernamento della Biblioteca Antoniana con la ristrutturazione dei locali e una disposizione più moderna del materiale librario, compresa un’emeroteca di periodici e quotidiani isolani a partire dal XIX secolo.

Insomma, se in vacanza desiderate approfondire storia e peculiarità del luogo che state visitando, sull’isola d’Ischia la Biblioteca Antoniana è il posto giusto per voi. Si trova in via Rampe San Antonio, nel comune di Ischia, poco distante dal borgo marinaro della Mandra.

Orari d’apertura:
Lunedì 9:30-12:30 / 16:00-19:00
Martedì 9:30-12:30 / 16:00-19:00
Mercoledì 9:30-12:30 / 16:00-19:00
Giovedì 9:30-12:30 / 16:00-19:00
Venerdì 9:30-12:30 / 16:00-19:00
Sabato 9:30-12:30