L’utilizzo sistematico e scientifico delle sue acque termali è ciò che ha reso l’isola d’Ischia una località turistica famosa in tutto il mondo, con un’offerta di strutture – tra alberghi e parchi termali – allo scopo dedicate che non ha eguali al mondo se solo si considera l’esiguità del territorio. Eppure, spesso ci si dimentica di citare le tante “sorgenti termali” naturali che a tutt’oggi affiorano in molte parti dell’isola. Esse consentono esperienze, magari più spartane, ma che non hanno niente da invidiare, anzi, alle acque “convenzionali” quanto a capacità terapeutica e riabilitativa.

Ne ricordiamo alcune.

Innanzitutto, la sorgente di Nitrodi, che si trova a Barano d’Ischia, in località  Buonopane. Due le caratteristiche essenziali che la distinguono: la temperatura bassa, più o meno quella dell’ambiente circostante, e la contemporanea presenza di componenti quali calcio, carbonio, cloro, potassio, sodio e zolfo.
È la destinazione ideale per chi soffre di gastriti o di gastroduodeniti, ma è anche un ottimo regolatore della diuresi e un buon potenziatore della capacità funzionale del rene. Ha, tra l’altro, qualità cicatrizzanti e curative delle ulcere da varici, piaghe o fistole. Oltre che uso esterno (bagni e docce), è anche potabile, tanto che gli ischitani da sempre sono abituati a farne scorta.

Nei pressi della sorgente di Nitrodi, è attiva anche la sorgente dell’ Olmitello.
Quest’ultima è ancor più mineralizzata della prima e scorre in una cava, posta a 200mt s.l.m., che declina fin su la spiaggia dei Maronti. Nel 1588, il medico calabrese Giulio Iasolino, scrisse “De’ rimedi naturali che sono nell’isola di Pithecusa hoggi detta Ischia”,  il primo trattato di idrologia medica che ha, con piglio scientifico, spiegato le diverse proprietà delle acque isolane. In questo volume, l’autore illustrò per primo i molteplici impieghi dell’acqua dell’Olmitello, dalla cura delle malattie dell’apparato gastro intestinale alla cura delle affezioni osteo articolari.

Nel comune di Forio, precisamente nella frazione di Panza, versante sud-occidentale dell’isola d’Ischia, incontriamo invece la baia di Sorgeto dove l’acqua termale che sgorga dal sottosuolo ad una temperatura di 90°C si mescola, in delle vasche naturali in pietra, con le correnti fredde del mare, generando, a seconda delle maree, una temperatura interna di 35/37°C, ideale per effettuare la balneoterapia.

L’elevata temperatura delle acque unitamente alla felice posizione della baia, riparata dagli insidiosi venti del quadrante meridionale, consente la frequentazione di questo suggestivo luogo anche nei mesi invernali.

Da ultimo, citiamo la spiaggia delle Fumarole, che si trova a Sant’Angelo, nel comune di Serrara Fontana. La sua sabbia caldissima e vaporosa (temp. tra i 30° e i 100°C), consentiva, fino a qualche anno fa, l’uso medicamentoso delle sabbiature, o arenazioni. La località, come tutta la spiaggia dei Maronti di cui fa parte, è stata interessata pochi anni or sono da un’opera di ripascimento dell’arenile che, se da un lato, ha avuto l’indubbio merito di scongiurare il pericolo dell’erosione di un bellissimo tratto di costa, dall’altro, ne ha modificato in alcuni punti, le particolari condizioni geoclimatiche che si erano venute a creare, come nel caso appunto delle Fumarole. L’avvertenza a dove si mettono i piedi per evitare spiacevoli scottature, quella è invece rimasta e lascia chiaramente intendere che l’attività vulcanica delle sorgenti fumaroliche presenti in zona è tutt’altro che terminata e che l’equilibrio geoclimatico precedente è destinato nel tempo a ricrearsi.