La costa meridionale dell’isola d’Ischia è più frastagliata del litorale nord che da Lacco Ameno arriva fino al porto di Ischia. Non che questo tratto di costa sia privo di fascino, basta ricordare la Baia di San Montano, però è un fatto che le pareti a picco e gli alvei naturali che disegnano il versante sud dell’isola regalano scenari unici al mondo.

Da Citara fino alla baia di Cartaromana incontriamo insenature di elevato pregio ambientale: la Scannella, la Pelara, Sorgeto, Sant’Angelo, i Maronti, la Sgarrupata e Punta San Pancrazio, con l’omonima piccola baia. Secondo molti, la più bella di tutte.

Già a vederne il profilo dal Monte Cotto, oppure da Piano Liguori, è impossibile trattenere lo stupore carico di meraviglia che suscita Punta San Pancrazio. Figuriamoci perciò a bagnarsi nelle acque cristalline della baia o a trascorrere una giornata sulla piccola e graziosa spiaggia di ciottoli.

Non è finita qui. Gli appassionati di snorkeling, e ancor di più quelli di immersione subacquea, non possono mancare l’appuntamento con i fondali della baia. La parete di 45 metri che disegna la punta è popolata di pesci San Pietro, pesci luna, scorfani, gamberi, insomma tutto lo spettacolo della fauna marina di Ischia. Si può scegliere di vederlo con la maschera e il boccaglio, oppure di gustarlo in tavola con una delle tante ricette di mare che propone il piccolo ristorante sulla spiaggia.

La Baia di San Pancrazio è facilmente raggiungibile via mare dal Castello Aragonese e da Sant’Angelo. Comodi e pratici taxi boat nei mesi estivi fanno la spola avanti e indietro per accompagnare i turisti in quest’angolo di paradiso della costa sud-orientale dell’isola d’Ischia. I costi per il trasporto sono tutto sommato contenuti, anche se conviene muoversi in gruppo.

Last but not least, nel caso se ne abbia la possibilità, conviene visitare pure la vicina Grotta del Mago o l’altra spiaggia di ciottoli della Sgarrupata di Barano (San Pancrazio invece si trova nel comune di Ischia).

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La Grotta del Mago negli anni ‘30 del secolo scorso è stata al centro di una disputa dai contorni accademici tra chi riteneva che l’anfratto fosse opera millenaria dell’uomo, per la precisione un tempio dove venivano offciati culti magico-religiosi, e chi, tra questi l’archeologo Giorgio Buchner, riteneva all’opposto non vi fossero segni di scappellatura o altra attività umana che suffragassero un’origine diversa dall’erosione marina. Come che sia l’anfratto ha poco da invidiare alla più famosa Grotta Azzurra di Capri. Idem per la Sgarrupata, o Scarrupata, addirittura celebrata da Truman Capote durante il suo soggiorno a Ischia nell’estate del !949.

La grotta del Mago, la Sgarrupata e, soprattutto, Punta San Pancrazio: magia dell’isola d’Ischia!!!