Oltre che per il significato religioso, la Festa di Santa Restituta, a Lacco Ameno, è importante perché sancisce l’inizio della bella stagione sull’isola d’Ischia. Non l’inizio della stagione turistica, che per convenzione coincide con l’avvento della Pasqua, ma proprio l’inizio dell’estate. Insomma, mare, sole, spiagge e tutto l’immaginario tradizionalmente associato a una località balneare. Del resto, maggio è il mese ideale per visitare Ischia. Le giornate si allungano, le temperature aumentano gradualmente e ancora non c’è la calca di luglio e agosto.

Ma torniamo alla festa di Santa Restituta. Uno dei momenti più importanti delle celebrazioni –  il clou dei festeggiamenti è il 16, 17 e 18 maggio – è la rappresentazione dello sbarco della martire tunisina sulla spiaggia di San Montano. Leggenda vuole che il corpo esanime della santa sia approdato sulle coste di Lacco Ameno dopo esser miracolosamente scampata al fuoco che i romani le avevano “riservato” per punizione.  Santa Restituta, infatti, è una dei 49 martiri di Abitina, i cristiani processati e giustiziati nel 304 in Tunisia per non aver rinunciato alla loro fede; e assai venerati, per questo, dalla Chiesa cattolica.

Sempre secondo la leggenda, subito dopo lo sbarco, sulla spiaggia di San Montano fiorirono migliaia di gigli bianchi, da quel momento associati alla venerazione della santa divenuta in seguito patrona di Lacco Ameno e  compatrona dell’isola d’Ischia. Figura centrale del racconto è anche una donna del posto – Lucina, il nome – che, avvertita in sogno della presenza, sulla spiaggia, della martire africana, si assicurò di darne degna sepoltura ai piedi della collina di Montevico, proprio dove oggi sorge la Chiesa di Santa Restiuta.

Leggenda o no, è un fatto che sotto la cripta della basilica, negli anni ’50 del secolo scorso furono rinvenuti diversi reperti attestanti la presenza in loco di un antico cimitero paleocristiano, a conferma della profondità della fede sull’isola d’Ischia.

Merita una visita anche la chiesa, secondo alcuni la più bella dell’isola. Si trova al termine del corso Angelo Rizzoli, di fianco all’attuale municipio costruito dai frati Carmelitani. Pianta rettangolare, navata unica e soffitto cassettonato, la chiesa è piena di ex voto dedicati alla Santa, cui del resto era assai devoto anche il poeta francese Alphonse De Lamartine, uno degli ospiti illustri di Casamicciola, che nell’agosto del 1844 le dedicò addirittura una poesia, dal titolo emblematico, “Il Giglio di Santa Restituta”.

L’appuntamento, perciò, è per la sera del 16 maggio, quando sulla spiaggia di San Montano viene rievocata l’epopea di Santa Restituta. Da non perdere anche la processione via mare e i spettacolari fuochi pirotecnici dell’ultimo giorno, a chiusura della manifestazione.

Ischia Vi aspetta!