Baia tropicale in mezzo al Mediterraneo“… “panorama surreale creato dalla forza della natura e l’impeto del vento“… “colpo d’occhio fantastico“… “sabbia morbida e acqua cristallina“, sono solo alcune delle centinaia di recensioni che si trovano on line sulla splendida spiaggia di San Montano. Ed effettivamente, l’effetto che fece al Duca Luigi Silvestro Camerini, primo ideatore del vicino Parco Termale del Negombo, fu proprio quello di una baia esotica, simile alla stupenda laguna della città di Migamuva, nello Sri Lanka.

Altri, prendendo spunto dalla vegetazione lussureggiante tutt’attorno, hanno paragonato la baia agli ambienti di un villaggio turistico in Kenia, magari senza sapere che un legame con l’Africa esiste davvero. Non con il Kenia, tuttavia, ma con la Tunisia, da dove partì il corpo esanime di Santa Restituta. Secondo la leggenda, la martire cartaginese, patrona del comune di Lacco Ameno e compatrona dell’isola d’Ischia, spiaggiò proprio sulla “sabbia morbida” della baia di San Montano. Talmente morbida che – sempre secondo il mito -, spuntarono all’improvviso migliaia di gigli bianchi, da quel momento in poi associati al culto della santa africana, la cui ricorrenza, il 18 maggio, è particolarmente sentita dai locali e dagli ischitani tutti.

Oltre la leggenda, c’è però la storia. E che storia – è proprio il caso di dire – considerando che qui, a San Montano, sbarcarono per primi Eretriesi e Calcidesi che fondarono la colonia di Pithecusa, la prima della Magna Grecia. Per intenderci, l’insediamento di Cuma fu successivo, con ogni probabilità motivato dall’instabilità sismica e vulcanica dell’isola d’Ischia.

Mito e storia si incrociano pure nella vicenda di Caio Mario, il console protagonista della sanguinosa guerra civile di Roma contro suo cognato Lucio Cornelio Silla. Secondo Don Pietro Monti (1915 – 2008), prete e rettore della Basilica di Santa Restituta, il console Caio Mario riparò con la sua flotta in una grotta appena dietro la collina di Monte Vico, uno dei due promontori (l’altro è il bosco di Zaro) che cingono la spiaggia di San Montano. Oggi questa grotta è sommersa per più di due terzi, mentre un’altra, attigua, è ormai tappa fissa del giro turistico dell’isola d’Ischia via mare: il suo nome è “Grotta dell’Amore”, equivocando sulla possibilità, esclusiva, di appartarsi nell’anfratto.

Resta però la spiaggia di San Montano uno degli ingredienti più importanti del successo turistico di Lacco Ameno. Successo legato anche alla facile accessibilità dell’arenile e ai suoi fondali bassi, particolarmente indicati per le famiglie con bimbi al seguito. Non solo, anche la  posizione riparata dal sole, in particolare nel tratto di spiaggia libera, rendono San Montano il posto ideale dove portare i bambini al mare, senza l’assillo del “sol leone” e del classico scalino appena dopo l’ingresso in acqua.

Nel tratto di spiaggia in concessione, prosecuzione a mare del Parco del Negombo, ombrellone, lettini e sdraio hanno un costo leggermente più alto rispetto ad altri lidi privati. Il rovescio della medaglia è una clientela più selezionata a confronto con altre località dell’isola dallo spirito decisamente più popolare. Merito anche della presenza, in zona, di diversi alberghi quattro e cinque stelle, come per esempio il Grand Hotel Terme di Augusto, dotato di uno dei migliori reparti termali per effettuare le cure in convenzione.

Magia dell’isola d’Ischia!!!