Com’è noto chi viene in vacanza a Ischia quasi sempre si concede una gita fuori porta. Durante la stagione turistica (da Pasqua a fine ottobre) le alternative sono diverse: Capri, Sorrento, la Costiera amalfitana, Ventotene, Ponza sono tutte località facilmente raggiungibili dai porti dell’isola.

In autunno e in inverno, invece, chi vuol dedicare parte del suo soggiorno ischitano alla scoperta dei dintorni ha solo due scelte (si fa per dire): la “piccola” Procida o la “grande” Napoli. Del resto, è da Napoli che bisogna necessariamente passare per arrivare a Ischia. Perciò, a limite, la vacanza può anche cominciare o terminare nel capoluogo partenopeo.

Quel che è certo, in un giorno è davvero impossibile vedere tutto. Occorre necessariamente fare una scelta tra un’infinità di alternative a disposizione. A suo tempo suggerimmo di visitare Napoli Sotterranea con ingresso da via dei Tribunali. Tra i motivi della “dritta”, la vicinanza con le botteghe di San Gregorio Armeno, la strada dei presepi e dei pastori che, specie durante il periodo natalizio, viene letteralmente presa d’assalto da visitatori provenienti da tutto il mondo.

Ma, giova ricordare, non è l’unica zona della città a essere premiata dal turismo di massa. Anche Piazza del Plebiscito, via Chiaia e la collina di Monte di Dio negli ultimi anni hanno conosciuto un vero e proprio boom di presenze.

Ovviamente, alla base del successo turistico della città non c’è un’unica spiegazione, anche se c’è un dato di fatto da cui per forza di cose bisogna partire: Napoli è bellissima. E lo è sia sopra che sotto. Già, perché sotto la città ci sono decine e decine di chilometri percorribili in lungo e in largo.

Oltre a Napoli Sotterranea di cui abbiamo già detto, meritano una visita anche i percorsi della cosidetta Galleria Borbonica. Si trovano nei pressi della collina di Monte di Dio (o Pizzofalcone), appena richiamata.

Dei tre abbiamo scelto quello chiamato “Via delle Memorie” con ingresso da Palazzo Serra di Cassano (per maggiori informazioni www.galleriaborbonica.com). Se nel caso di Napoli Sotterranea l’abbinamento era con San Gregorio Armeno, stavolta, alla base della scelta, c’è la possibilità di abbinare la conoscenza del sottosuolo di Napoli con l’approfondimento dello sviluppo architettonico e urbanistico della città.

Una delle costanti delle dinastie succedutesi alla guida del Regno di Napoli, infatti, fu la libertà concessa ai nobili di costruire palazzi enormi, specchio dello status raggiunto, nonché strumento privilegiato per il proseguimento della stirpe.

Secondo una prassi già consolidata in epoca greco-romana, per la costruzione di queste dimore ci si avvalse della grandissima quantità di tufo presente nelle viscere della città. Palazzo Serra di Cassano non fa eccezione.

Realizzato interamente col tufo giallo proveniente dal sottosuolo, questo palazzo offre anche una delle più belle testimonianze del barocco napoletano. Stiamo parlando della scala realizzata dall’architetto Ferdinando Sanfelice (1675-1748), da cui comincia la visita guidata.

Visita che, come dicevamo, prosegue poi nei cunicoli sottostanti. Cave che, oltre a essere frequentate dalle maestranze al servizio dei nobili, erano state ulteriormente ampliate dopo i moti del 1848 per volere di Ferdinando II di Borbone. Il re, prudenzialmente, pensava in questo modo di organizzare una via di fuga per sé e la propria famiglia casomai la situazione sociale fosse precipitata (le cose, com’è noto, andarono poi diversamente e la spallata ai Borbone arrivò 12 anni dopo nel 1860).

Arriviamo così alla Seconda guerra mondiale. Dal 1943 al 1945, infatti, in queste gallerie trovarono rifugio migliaia di napoletani in fuga dai bombardamenti alleati. Una situazione al limite della sopravvivenza di cui si sarebbe persa ogni traccia se, nel 2007, un’equipe di geologi non avesse ricostruito quest’intricata mappa di tunnel e cunicoli.

Tre anni dopo, nel 2010, l’apertura al pubblico della Galleria Borbonica. Galleria che termina nel cuore del quartiere Chiaia nei pressi del parcheggio Morelli, recentemente premiato come parcheggio più bello del mondo (“World’s Coolest Car Park”) dal sito di architettura “Design Curial”.

Prima della fine, però, c’è da fare una sosta presso l’ex Deposito Giudiziale Comunale dove, dagli anni ’50 ai ’70 del secolo scorso, venivano immagazzinati reperti e documenti provenienti da sfratti, sgomberi e sequestri di polizia. C’è anche una statua di Aurelio Padovani, fondatore dei Fasci di Combattimento Napoletani, morto nel 1926 a causa del crollo di un balcone.

Insomma, venire in vacanza a Ischia apre davvero un’infinità di possibilità in ogni periodo dell’anno. Tra queste, una gita di un giorno a Napoli, la città più grande del Mezzogiorno d’Italia. Noi l’abbiamo detto, ora tocca a te.

Ischia Ti aspetta!