Non esiste un modo solo di approcciarsi a un territorio. Dipende innanzitutto dal periodo dell’anno in cui lo si visita, ma soprattutto dai gusti e dal “taglio” che si intende dare alla vacanza. È pure vero che al mondo non esiste località turistica che abbia tutto per tutti, anche se – va riconosciuto –  l’isola d’Ischia dispone di molte frecce al suo arco: natura, cultura, mare, montagna, terme, enogastronomia, divertimento, ecc. Con l’eccezione, scontata, delle località sciistiche invernali, quasi non c’è filone turistico in cui la più grande delle isole partenopee non possa dire la sua.

Forio, in particolare, dei sei comuni dell’isola è quello che ha maggiormente le “carte a posto.  Soprattutto dal punto di vista paesaggistico-ambientale è il paese in cui ci sono più cose da vedere. E da raccontare. A partire dalle spiagge, le chiese, i monumenti e l’intricato sistema viario del suo centro storico, per finire con la frazione di Panza, celebre per essere il cuore della viticoltura ischitana.

In mezzo – si fa per dire – un comune da sempre assai vivace dal punto di vista culturale. Negli anni ’50 del secolo scorso al centro di un mini esodo da parte di artisti, letterati, pittori provenienti da ogni parte d’Italia e dal Nord Europa. Su tutti, W. H. Auden, uno dei poeti più importanti della letteratura del ‘900 di casa a Forio per 10 anni, dal 1948 al 1958.

Ma Forio è celebre anche per il forte sentimento di fede. Una religiosità popolare che sovente si nutre di aspetti folcloristici, a cui negli ultimi 20 anni si è aggiunto un nuovo capitolo con l’edificazione del Santuario della Madonna di Zaro, nel cuore del bosco omonimo che ospita i meravigliosi Giardini La Mortella e La Colombaia di Luchino Visconti. Un altro filone, quello del turismo religioso, che contribuisce alla destagionalizzazione dei flussi turistici, tenendo da parte ogni altra considerazione su veggenza e presunti miracoli che alimentano il mito della Madonna di Zaro, al pari di quel che succede nelle più famose Lourdes, Fatima e Medjugorie.

Insomma, Forio è il compendio perfetto delle peculiarità dell’isola d’Ischia, quasi un “bignami” delle bellezze, della storia e della cultura della località turistica più famosa della Campania, capace, da sola, di fatturare oltre il 30% del PIL turistico della Regione.

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