Enormi blocchi di tufo pallido che hanno stranissime forme e fanno pensare a una necropoli di giganti. Così lo scrittore, antiquario e libraio Giuseppe Orioli descriveva, nel 1931, le case di pietra della cresta centro-occidentale del Monte Epomeo. L’intellettuale ravennate aveva ragione: effettivamente le grotte che si incontrano camminando per il bosco della Falanga ancora oggi evocano scenari esoterici, tanto è vero che ci sono alcune mappe che indicano la vetta dell’Epomeo come uno dei punti d’ingresso per la mitica civiltà sotterranea degli Agharti.

E invece – in maniera più prosaica – questi blocchi di tufo sono importanti testimonianze dell’antica architettura rupestre dell’isola d’Ischia, di un periodo assai lungo (grosso modo dal ‘500 alla fine degli anni ‘30 del secolo scorso) durante il quale il versante occidentale del Monte Epomeo è stato intensamente coltivato a vite e a grano.

Le grotte servivano come ricoveri di fortuna (in qualche caso come cisterne) in coincidenza delle attività stagionali: potatura delle viti, vendemmia, raccolta della neve e della legna durante l’inverno. Esempi di architettura funzionale “ante litteram” che la sottosezione Club AIpino Italiano dell’Isola d’Ischia ha inserito in una bella escursione che dal fitto bosco di acacie dei Frassitelli arriva fino a Crateca, l’antica “Via De’ Carri” dove per tutto il XVII secolo c’è stata una fiorente attività estrattiva di alunite.

Scheda tecnica Frassitelli-Crateca
Durata ca. 4 h
Difficoltà E/EE
Dislivello salita e discesa 100 m/500 m
Quota massima 600 m
Sviluppo del percorso 7 Km
Partenza e arrivo Serrara, Frassitelli, Falanga, Pizzone, Crateca
Equipaggiamento scarpe ed abbigliamento da trekking, acqua


Sette chilometri, da Serrara Fontana fino a Lacco Ameno
(passando per Forio), che sono un compendio perfetto delle peculiarità geologico-ambientali del versante occidentale dell’isola d’Ischia. Profondamente diverso dalle più antiche strutture vulcaniche del versante sud- orientale (Cartaromana, Monte Vezzi, Scarrupata ecc.). Infatti, oltre alla grossa quantità di tufo verde, il versante occidentale dell’isola presenta una ricca circolazione idro-termale sotterranea, come testimonia la sorgente fumarolica del Pizzone che domina il boschetto di lecci da cui si arriva a Crateca.

Insomma, le escursioni a Ischia non finiscono mai. Basta la compagnia giusta, osservare le normali precauzioni in uso tra gli appassionati di trekking e la natura dell’”Isola Verde” vi ripagherà con itinerari meravigliosi che contribuiscono grandemente al fascino della Campania e dell’Italia tutta.

Magia dell’isola d’Ischia!!!