A Ischia la “Festa di Sant’Antonio Abate” è molto sentita. Il perché di tanta devozione lo abbiamo già raccontato in un precedente articolo (vd. link a fine articolo). Restava da approfondire l’aspetto folcloristico che, molto spesso, sull’isola funziona anche da gancio turistico. Per raccontare il folclore della festa perciò siamo andati a Piellero, stradina di campagna di Forio che unisce il popoloso quartiere di Monterone al villaggio contadino di Santa Maria al Monte.

A Piellero c’è una cappella votiva intitolata a Sant’Antonio Abate. È del 1905 e fu edificata dai “ciucciai” del tempo, maestranze che avevano il compito decisivo di trasportare l’uva e il vino dai luoghi di produzione (vigne e cantine) a quelli di distribuzione (i porti). Non è un caso, perciò, che la cappella si trovi nei pressi di una piccola sorgente d’acqua utilizzata come abberevatoio per gli animali.

La Festa di Sant’Antonio Abate a Forio si svolge proprio nello spazio che separa la sorgente dalla cappella. Uno spazio che per le ragioni appena dette, storicamente ha sempre visto la presenza di molti animali (cani, cavalli e asini) che qui ricevono la benedizione in occasione del ricorrenza di Sant’Antonio. Chiaramente negli anni si sono aggiunti anche altri animali: dai più tradizionali conigli, galli e galline, da sempre presenti nei poderi dell’isola, a pappagalli, tatarughe, canarini fino ai comuni pesci rossi.

Il fine, chiaramente benaugurale, ha il pregio ulteriore di rinsaldare il sentimento comunitario di appartenza. Un sentimento che sull’isola d’Ischia continua a essere molto forte nonostante la pressione omologatrice tipica della società dei consumi. Un elemento, quest’ultimo, che non lascia indifferenti i turisti che volentieri ogni anno partecipano alla benedizione degli animali domestici.

Il resto lo fanno il vino, le salsicce e le altre pietanze generosamente offerte dagli organizzatori, senza dimenticare lo spettacolo dei fuochi pirotecnici sempre presenti nelle festività dell’isola d’Ischia. Insomma, i turisti che scelgono gennaio per le vacanze a Ischia, oltre alle terme, le chiese, i monumenti e le altre attrazioni in giro per l’isola, hanno anche l’opportunità di conoscere più da vicino il “genius loci” ischitano, quella doppia anima di terra e di mare che contraddistingue gli abitanti dell’isola più grande del Golfo di Napoli.

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