Tra i vantaggi di trascorrere il Capodanno a Ischia c’è sicuramente quello di poter conoscere più da vicino la tradizione del presepe napoletano. A Ischia una casa senza presepe è l’eccezione, per non dire delle chiese e i cortili dei palazzi dove associazioni le più disparate si cimentano in scenografie sempre diverse per rappresentare il tema sacro della Natività.

La caratteristica principale del presepe è il doppio registro comunicativo «sacro» e «profano». A Napoli per esempio c’è la moda di aggiungere ai pastori tradizionali (i Re Magi, il bue, l’asinello, San Giuseppe, Maria, ecc.) personaggi legati a vario titolo alla cronaca e all’attualità.

Sull’isola d’Ischia il taglio è invece più tradizionale, mentre più accentuata è la tendenza a riprodurre il paesaggio locale, innescando un “processo di familiarizzazione” che ha lo scopo di rendere partecipi della composizione presepiale tanto i residenti quanto soprattutto i turisti. A questi ultimi la riproduzione in scala consente di notare dettagli, particolari che magari sfuggono a un approccio più superficiale con luoghi che si visitano per la prima volta.

Nella mescolanza tra sacro e profano c’è anche la riconferma del messaggio più autentico del Cristianesimo. La fiducia nel messaggio di salvezza rappresentato dalla nascita di Gesù aiuta a sopportare le difficoltà della vita di cui la zingara, il ponte, l’ubriaco, l’osteria sono appunto allegorie potenti.

A Forio meritano una visita il presepe artistico realizzato in Vico Piazza, proprio di  fronte la Chiesa di Santa Maria di Loreto, dall’associazione MACSS (mestieri, arte, cultura, sport e spettacolo) e, l’altro, in via M°Cav. Leonardo Impagliazzo, a Panza, dall’associazione giovanile Moveo.

Nel comune di Ischia è l’antico “Borgo di Celsa”, il luogo magico dove si susseguono diverse installazioni artistiche tra la Chiesa Santuario di San Giovangiuseppe della Croce e le traverse del borgo di Ischia Ponte. Senza dimenticare l’appuntamento imperdibile con il Presepe Vivente di Campagnano nella Piazza antistante la chiesa dell’Annunziata nell’omonimo borgo.

Se poi non dovesse bastare, Napoli, la capitale mondiale del presepe, è ad appena 50 minuti di aliscafo. Una passeggiata per la trafficatissima San Gregorio Armeno, la strada dei pastori, di sicuro è una di quelle esperienze che almeno una volta nella vita meritano di esser vissute.