Per descrivere la Chiesa di Santa Maria Maddalena bisogna per forza di cose partire del terremoto che squassò Casamicciola. Originariamente, infatti, la chiesa si trovava a Piazza Maio, nella parte alta del comune, proprio a ridosso dell’epicentro del sisma che il 28 luglio 1883 distrusse gran parte della cittadina termale. Si racconta che rimase in piedi soltanto il campanile, con l’orologio fermo in maniera “sinistra” sull’orario della prima e più violenta scossa.

Uno choc terrificante che, oltre a lasciare una lunga scia di morte e distruzione, segnò in maniera indelebile anche i pochi sopravvissuti. Bisognava che qualcuno si facesse interprete di quel disagio provando a risollevare il morale degli abitanti che, va detto, nella circostanza furono prontamente assistiti dal Governo Depretis. Quel qualcuno fu Don Giuseppe Morgera (1844-1898) il parroco artefice della ricostruzione della chiesa, poche centinaia di metri più giù rispetto a dove sorgeva ab origine (una lapide a Piazza Maio ricorda la prima ubicazione).

Bastano questi brevi cenni a comprendere che la posa della prima pietra, avvenuta nel 1894 alla presenza dell’allora vescovo di Ischia, assunse un’importanza che andava ben oltre l’aspetto religioso. Essa rappresentò il vero spartiacque tra la “vecchia” Casamicciola, fino al 1883 la realtà turisticamente più avanzata dell’isola d’Ischia, e la “nuova” Casamicciola che ricominciava a vivere e a guardare con speranza al futuro.

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Don Giuseppe Morgera morì quattro anni dopo la posa della prima pietra, giusto in tempo per officiare all’inaugurazione del tempio, il 31 maggio 1896. La sua tomba si trova sulla navata di sinistra appena dopo l’ingresso, a imperituro ricordo delle gesta di un uomo nel 2002 dichiarato “venerabile” da Giovanni Paolo II. La tomba di Don Giuseppe Morgera non è però l’unico motivo per cui vale la pena visitare questa parrocchia.

Si tratta, infatti, di una chiesa grande, una delle più grandi sull’isola, a pianta basilicale, a tre navate sormontate da un soffitto a cassettoni. Soffitto cassettonato che a Ischia incontriamo anche nella basilica di Santa Maria di Loreto e nel Santuario di Santa Restituta. Da vedere, sempre sulla navata di sinistra, un crocifisso ligneo del XIX secolo, mentre sugli altari ai lati del transetto è possibile osservare una coppia di dipinti provenienti dalla vecchia chiesa: un'”Assunzione” e una “Pietà” con il Cristo avvolto in un lenzuolo.

Al pari delle due tele, anche l’altare maggiore in marmi policromi proviene dalla vecchia chiesa di Piazza Maio. Altre opere, invece, si trovano nei grandi locali della sagrestia adibiti a numerose attività ludiche e di beneficenza. I festeggiamenti in onore di Santa Maria Maddalena ricorrono nella prima quindicina di luglio, precedendo di qualche giorno l’appuntamento con la “Festa a Mare agli Scogli di Sant’Anna”, l’evento più sentito sull’isola d’Ischia con migliaiaia di persone, tra visitatori e residenti, assiepati sugli scogli attorno al Castello per assistere alla sfilata di barche allegoriche.

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