C’è stato un tempo in cui anche a Ischia si veniva a “svernare”. Certo non come a Capri e Sorrento, pienamente inserite nel circuito “Gran Tour” dell’aristocrazia europea; tuttavia anche la più grande delle isole partenopee attraeva artisti, intellettuali o semplicemente persone facoltose che potevano permettersi di sfuggire ai rigidi inverni di casa propria.

D’altro canto, Ischia aveva – ed ha ancora – una freccia importantissima al suo arco: le terme. Anche oggi,  infatti, sono le cure termali il motivo principale per cui si sceglie di venire in vacanza sull’isola nei mesi invernali. Ciò non toglie che ci siano molte altre cose da fare, ma sarebbe disonesto tacere quest’aspetto.

Ciò detto, il periodo natalizio merita un discorso a parte. Dal Ponte dell’Immacolata fino all’Epifania Ischia vive un momento particolare, sotto molti punti di vista assimilabile all’alta stagione. Il Natale, infatti, costituisce una felice eccezione rispetto alla “chiusura” dell’isola dai primi di novembre fino all’avvento della Pasqua successiva.

Poco meno di 40 giorni che però, specie negli ultimi anni, stanno acquisendo un’importanza decisiva dal punto di vista turistico. Il merito è innanzitutto del comune di Ischia che per primo ha puntato a trasformare le festività natalizie in un marchio capace di attirare presenze sull’isola.

In scia, poi, si sono uniti gli altri comuni proponendo ciascuno le proprie luminarie, i propri presepi, la propria gastronomia, il proprio cartellone eventi. Insomma tutto un fiorire di iniziative grandi e piccole in cui può essere perfino difficile orientarsi senza i giusti consigli.

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En passant, suggeriamo le luci di Natale del comune di Ischia; i presepi di Ischia Ponte (via G.B. Vico e Via Stradone), Forio (Vico Piazza, Corso Francesco Regine) e Panza (via M. Cav. L. Impagliazzo); senza dimenticare il cibo da sempre ingrediente fondamentale di ogni festa che si rispetti.

Novembre e dicembre sull’isola sono i mesi della pesca a gamberi e calamari. I primi si trovano soprattutto dalle parti di Forio (leggi qui), mentre per i calamari il consiglio è recarsi di buon mattino sul Piazzale Aragonese di Ischia Ponte e attendere l’arrivo delle paranzelle col pescato del giorno.

Ma non è finita. Restando in ambito gastronomico Natale a Ischia significa roccocò, pizza di scarola e baccalà. Il primo è un dolce tipico della tradizione partenopea e per questo diffuso anche a Ischia; idem la pizza di scarola che però presenta una variante locale che potrete assaggiare i giorni della vigilia per le strade di Forio. Quanto al “pezzullo” di baccalà è il pranzo tipico della vigilia per mantenersi “leggeri” in vista del cenone.

Questi sono solo alcuni dei motivi per scegliere di trascorrere le festività natalizie sull’isola d’Ischia. All’appello mancano le suggestioni di San Gregorio Armeno, la “via dei pastori” nel centro storico di Napoli; una gita fuori porta nella vicina Procida, il presepe vivente di Campagnano e, ancora, la messa, la processione e la benedizione dei pesci la vigilia di Natale nuovamente per le strade di Forio.

Soprattutto, all’appello manchi tu. Ischia Ti aspetta!

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