Sei, otto, dieci centimetri il maschio; quattordici la lunghezza massima per le femmine. Sono queste le dimensioni del rospo smeraldino, l’unico anfibio delle isole del Golfo di Napoli. I siti di riproduzione preferiti sono le pozze temporanee e stagionali, il che ne spiega la diffusione sull’isola d’Ischia, specie in prossimità di cave e sorgenti naturali. Storicamente, la sua presenza è segnalata nelle cave dell’Olmitello e Cavascura; nel canneto alle spalle della spiaggia di Cava dell’Isola e più in generale nelle pinete di Ischia.

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Va detto, però, che nonostante la tutela comunitaria (allegato II della Convenzione di Berna e allegato IV della Direttiva Habitat), il rospo smeraldino è a rischio estinzione in tutta Europa. Ischia non fa eccezione. Una volta il suo canto dolce e prolungato echeggiava in tutta la piana di Testaccio, frazione del comune di Barano sopra la spiaggia dei Maronti. Oggi, invece, la sua presenza è segnalata soltanto nella pineta Mirtina di Ischia Porto.

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Fino a qualche anno fa gli avvistamenti erano frequenti anche nella Cava dell’Olmitello e a Cava dell’Isola. Tuttavia, gli smottamenti e le frane che hanno interessato queste due aree imporrebero una nuova verifica circa la presenza di quest’anfibio, inserito nella lista comunitaria delle specie che richiedono alta protezione. Per fortuna, l’elevata capacità adattativa dell’animale ci consente di continuare ad ammirarne la presenza, in particolare durante la stagione riproduttiva che si protrae dal mese di febbraio fino a primavera inoltrata.

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L’auspicio, perciò, è quello di riuscire a salvaguardare la presenza di questo piccolo rospo che, insieme al Papiro delle Fumarole, ai fagioli zampognari, alle praterie di Posidonia oceanica, alle “bollicine” del Castello fa parte a pieno titolo delle rarità dell’isola d’Ischia, la più grande e bella del Golfo di Napoli. Vi aspettiamo!

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